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La Cala di Palermo: una passeggiata nella storia

Nel corso della sua lunga storia, la città di Palermo ha visto molti dominatori calpestare le sue terre dichiarandosi fieramente suoi padroni. E con ogni dominazione le venivano attribuiti nomi diversi, nel tentativo di definirne la grandezza.

Pànhormos, dal greco Pan (tutto) e Hòrmos (porto), resta quello che, più degli altri, ha saputo cogliere la natura di questa città “Tutto-porto”. E la Cala di Palermo ne è divenuta il simbolo, testimone silenziosa delle sue vicissitudini, nel bene e nel male.

A pochi passi da Palazzo Natoli, discendendo l’antico Corso Vittorio Emanuele in direzione del mare, è possibile ancora oggi attraversare la storia di un’intera città soltanto passeggiando sulle sponde di questo suggestivo porticciolo.


Un paesaggio da cartolina

La Cala di Palermo è una piccola insenatura situata nel cuore della città, dalla caratteristica forma a U. Ospita ogni giorno decine di barche di piccole e medie dimensioni, oltre a diversi lounge bar che ne hanno fatto un ritrovo serale molto gradito ai palermitani.

Si estende dall’antica fortezza del Castello a mare fino al Foro Italico, all’altezza dell’antica chiesetta di S. Maria della Catena, oggi situata dal lato opposto della strada. L’insenatura, infatti, era molto più estesa e arrivava ben oltre gli edifici attuali che la costeggiano.

Al tempo era in grado di ospitare imbarcazioni ben più grandi e agiva di concerto con il porto adiacente. Oggi, grazie alla passeggiata in cemento che ne costeggia le sponde, le ampie aiuole, e le varie sedute, anch’esse in cemento, è diventato un luogo di diporto per chi volesse godere della brezza marina e di un paesaggio da cartolina.

Storia della Cala di Palermo

In tempi antichi, questa insenatura naturale venne apprezzata molto dai Fenici, intorno alla quale fondarono la città di Palermo. Allora era lo sbocco di due fiumi, il Kemonia e il Papireto che successivamente vennero deviati per motivi logistici.

Il suo nome proviene probabilmente dal termine arabo kalak, che significa fossa, oppure dalla parola greca Chalao, cioé insenatura di mare.

Per lungo tempo, la Cala di Palermo rappresentava il principale porto della città, finché l’area portuale non venne espansa a ovest, con l’attuale porto di S. Lucia, e ad est, con l’insenatura di Sant’Erasmo, oggi rivisitata completamente.

la cala palermo passeggiata

Una passeggiata tra castelli e giardini

Intorno a questa piccola insenatura di mare vi sono luoghi che hanno segnato la storia della città lungo i secoli. Basta farsi una passeggiata dal nostro hotel del centro di Palermo per scoprirla.

Il Castello a mare

Sulla punta ovest della Cala si erge ciò che resta dell’antico Castello a mare di Palermo. Sede prediletta dell’Imperatore Federico II durante i suoi soggiorni palermitani, il Castrum Inferior venne eretto probabilmente intorno al XII secolo come sentinella della città.

Questa fortezza sul mare vide avvicendarsi innumerevoli battaglie intorno e dentro le proprie mura, così come fu sede di importanti nobili e re. 

L’area archeologica attualmente presente è stata curata negli anni, nel tentativo di ridare lustro a una delle reliquie più importanti della città, straziata da innumerevoli sofferenze. Oggi è divenuto sede di manifestazioni ed eventi, riunendo entro le sue mura, coloro in cerca di un legame speciale con lo splendido mare di Palermo.

Il giardino di Villa Garibaldi

Alle spalle della cinta di edifici che circonda l’insenatura, si nasconde Villa Garibaldi, gioiello di Piazza Marina. Chiamata anche Giardino Garibaldi, questo giardino urbano riempie quasi nella sua interezza la piazza. Il progetto, ad opera di Giovan Battista Filippo Basile, venne completato nel 1864. Il giardino venne intitolato all’eroe Giuseppe Garibaldi, di cui è possibile trovare un busto marmoreo.

Al suo interno vennero raccolte una gran varietà di piante ed alberi esotici, tra i quali svetta il Ficus macrophylla più grande d’Europa, con i suoi 30 metri d’altezza. Un luogo ideale per riprendere fiato dalle passeggiate cittadine all’ombra dell’alto ficus, tra fontane e panchine immerse nel verde.

Le Mura delle Cattive

Proseguendo in direzione est, troviamo infine le mura cinquecentesche della città, perfettamente integrate nel tessuto urbano attuale. Le cosiddette Mura delle Cattive, o Passeggiata delle Cattive, non sono altro che delle terrazze pavimentate che si trovano in cima alle mura.

Ad un’altezza di circa cinque metri dalla strada, queste passeggiate consentivano alle vedove di passeggiare liberamente e con grande riservatezza dalla tradizione che le voleva segregate in casa. Da qui il nome, dal latino captivae, prigioniere, in questo caso del lutto.

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