Il panettone siciliano tra tradizione e rivoluzione
Il Natale a Palermo è sempre un’esperienza suggestiva. La sera, le strade si colorano delle luci natalizie mentre una leggera umidità invernale bagna l’asfalto e la pietra battuta delle vie del centro, così da riflettere quelle stesse luci colorate sospese tra un palazzo e l’altro.
Di giorno, il cielo plumbeo viene spesso rischiarato da timidi raggi di sole, ricordo delle primavere più miti. La gente passeggia per le strade lentamente, quasi pigramente, godendosi, chi può, le vacanze natalizie.
Ad addolcire le mattinate più nuvolose, invece, non manca mai un dolce nelle case siciliane. Al di là di ogni diatriba, il padrone delle feste resta il panettone siciliano. Per questo, al Vostro risveglio troverete sempre un’ottimo panettone ad attendervi se sarete nostri ospiti, per portare avanti questa tradizione natalizia. Una tradizione che in Sicilia ha stimolato la creatività dei migliori pasticceri dando nuova linfa a un dessert che affonda le sue radici storiche nel lontano XV secolo.
Le origini storiche del Panettone
A Milano, in quel periodo, esisteva una tradizione natalizia, rinvenuta in uno scritto del conte Pietro Verri, chiamata “Cerimonia del Ceppo”. A cena, l’intera famiglia si riuniva intorno al focolare dove il pater familias spezzava il pane, dividendolo per tutti.
Questo avveniva in modi differenti in base all’estrazione sociale di ognuno: i ricchi potevano celebrare la tradizione in ampi salotti riscaldati da grandi camini, gustando il pane bianco, detto micca, mentre i più poveri dovevano accontentarsi del pane di miglio, detto pan de mej.
Il giorno di Natale, però, tutte le differenze venivano appianate. Anche solo per un giorno, tutti potevano gustare il pane dei ricchi, il Pan de Ton, ovvero il pane di lusso, fatto di puro frumento e farcito con burro, zucchero e zibibbo.
Il panettone non è mai stato un semplice dolce, piuttosto è un simbolo di convivialità ed uguaglianza che ha unito le famiglie italiane da nord a sud con il suo gusto.
Ma è in Sicilia che ha trovato il successo internazionale e una nuova anima.
L’arrivo del panettone siciliano
A portarlo presso nella Conca d’Oro per la prima volta è stato Nicola Fiasconaro, figlio di un noto pasticcere di Castelbuono, borgo medievale nel palermitano. Circa vent’anni fa decise di seguire un corso di pasticceria a Venezia, presso l’allora maestro pasticcere Gioacchino Alemagna, dal quale apprese i fondamenti della produzione del panettone.
Per deliziarvi durante la Vostra permanenza a Palazzo Natoli abbiamo scelto i prodotti di questo maestro pasticcere proprio per via della sua innata passione e per la qualità di ognuno dei suoi panettoni. Egli rimase affascinato da questo dolce tipico lombardo, tant’è che decise, infatti, di proporre al padre di iniziare la produzione di un panettone siciliano. La differenza risiedeva nella fase di cottura del panettone, dove veniva usata la manna, ingrediente tipico della cucina siciliana.
La produzione, già nei primi anni, raggiunse livelli mai visti, decretando il successo del panettone siciliano Fiasconaro, non solo al sud ma in tutto il mondo. Già da allora, Fiasconaro cercò di reinventare la ricetta originale in vari modi e in molti seguirono il suo esempio.
I maestri del panettone siciliano
Oggi sono molti i maestri pasticceri che si cimentano, Natale dopo Natale, nella creazione di nuove ricette, interpretando il panettone in base al loro bagaglio culturale o semplicemente secondo la loro fantasia.
Fiasconaro
Il panettone siciliano Fiasconaro è ormai un’istituzione a Palermo e nel mondo. I suoi panettoni sono considerati uno sfizio quasi obbligatorio nel periodo festivo. Sfizio che potrete concedervi ogni mattina durante le nostre colazioni.
Fin dall’inizio della sua ormai leggendaria produzione a Castelbuono, le varianti non sono mancate, così come la qualità e la ricercatezza degli ingredienti. Si va da un classico pera e cioccolato a un decisamente più esotico ananas e albicocca ricoperto di glassa e pistacchi, a un frutti di bosco. La fantasia siciliana nella sua massima espressione.
Sciampagna
A Palermo il pluripremiato maestro pasticcere Carmelo Sciampagna, allievo di Igino Massari, ha deciso di cimentarsi, nella sua sede palermitana di via Wagner, nella produzione del panettone siciliano con 4 varianti: Tradizionale, Pan frutta, Siciliano e Cioccolato. Il suo metodo prevede una lievitazione più lunga e bassa temperatura, per non far “sforzare” il prodotto e farlo durare più a lungo.
Orange Moon
La pasticceria di Orange Moon è un peccato di gola senza mezzi termini. Il nome proviene dal loro dolce di punta: una mezzaluna di arancia candita immersa nel cioccolato. Quest’ accostamento tanto goloso viene applicato anche alla produzione del panettone siciliano, creando armoniosi accostamenti come il glassato nero, con cubetti d’arancia candita e glassa al cioccolato fondente, o il tre cioccolati, gocce di cioccolato fondente, bianco e al latte su una glassa anch’essa fondente.
‘A Ricchigia
Ultimo, ma non per importanza o gusto, ‘A Ricchigia è un’azienda agricola situata a Bronte, in provincia di Catania. Il suo panettone siciliano al pistacchio è il massimo che si possa desiderare in termini di qualità, considerato che il pistacchio di Bronte è considerato il migliore del mondo.